domenica 5 giugno 2011

Acqua Potabile: mi posso fidare?

Mi posso fidare dell'acqua del rubinetto?

Mi sono sempre preoccupato della qualità dell'acqua "pubblica", non solo perchè arriva a casa mia, ma anche perchè irriga e fa crescere le verdure e la frutta che finiscono sulla mia tavola.

Nel Maggio 2009 un articolo del medico/giornalista Mario Pappagallo sul CorSera (2) lancia un allarme: mediamente l'acqua che beviamo dal rubinetto è contaminata, da batteri fecali e da sottoprodotti del cloro. L'articolo, pur basandosi su uno studio della Seconda Università di Napoli, è stato molto criticato perchè il suo autore aveva da poco pubblicato un libro sulle acque minerali sponsorizzato dalla SanPellegrino: un minimo di conflitto d'interessi poteva esserci. Legambiente chiese allora di esaminare lo studio e afferma che se fosse stato confermato, la cosa sarebbe stata davvero grave. (Ma va'  !  )

Com'è andata a finire? Nessuno lo sa. Legambiente ha risposto che, intervistando il direttore dello studio, si è venuto a sapere che il giornalista del CorSera "ha ottenuto le informazioni illeggittimamente attraverso una fuga di notizie". Embè? Chissenefrega come le ha ottenute ? E poi aggiunge "che la presenza di contaminanti antropici non supera i limiti di legge". E quindi ci sono i contaminanti ?

La risposta di Legambiente non mi soddisfa. Non affronta il problema nel merito. Non va in profondità. Perchè?

Sempre nello stesso periodo la NATO svolge uno studio (1) sull'acqua bevuta dai propri militari che abitano tra Napoli e Caserta. Risultato: batteri fecali e solventi sottoprodotti del cloro, stesso risultato delle analisi di cui sopra. Ma stavolta lo studio da un risultato quantitativo ben preciso: i valori sono di 50 volte superiori al limite accettabile. Chiaramente consiglia a tutti i suoi militari di stare alla larga dall'acqua di rubinetto e usare l'acqua imbottigliata. Eccoti il link.

Ricordo la zona tra Napoli e Caserta è stata definita dal Lancet, in uno studio del 2004, il "Triangolo della Morte", perchè i dati sull'incidenza di tumori al fegato sono il doppio di altre zone di Italia.

Non c'è nessun altro studio approfondito sul tema. Molto Grave.

Intanto vado a comprare 6 bottiglie di minerale.

(1) US NAVY Official Website: Naples Community Health Awareness Study
(2) Corriere della Sera 12 Maggio 2009

sabato 7 maggio 2011

Imprese ! Fate attenzione a Groupon !

Inutile presentare il servizio che offre Groupon, lo conosciamo tutti.

Ti arriva un "coupon" via email, ogni giorno, che ti offre il 60%/70% di sconto su un servizio disponibile nella tua città. Di solito ristoranti (a 15 euro pasto completo), hotel (50 euro per tutto il weekend), percorsi benessere (a 15 euro compreso massaggio), parrucchiere (10 euro) , ultimamente molti studi medici pure (ho visto anche un operazione alla miopia offerta a poche centinaia di euro) etc. etc. etc. chi più ne ha più ne metta.

Non vi è alcun dubbio sull'utilità che offre un servizio del genere al consumatore.

Ma qui voglio analizzare il punto di vista dell'azienda che offre il servizio. Come al solito, in modo concreto, semplice, diretto.

Meglio farlo con imprese che sono abituate a questo servizio da molti anni, non come in Italia dove il fenomeno è relativamente nuovo, e nessuno ha avuto ancora il tempo utile per calcolare l'effetto sui bilanci.

Allora trasferiamoci un attimo a Chicago (dove tra l'altro ha sede la società GROUPON) e leggiamo cosa ci dice il proprietario di una catena di fast food (1)

La sua promozione consisteva in un voucher di 3 Euro per un menù di 8 Euro. Ne ha venduto 10.000, ben oltre le aspettative. E come di solito sucede, la metà dei profitto deve essere data a Groupon. Quindi l'incasso netto del negozio è stato di 15.000 Dollari contro una spesa per cibo di 80.000.

"Sarà una perdita, quest'anno (...) e purtroppo io non ho una tipologia di cliente che tende a tornare (...) La maggior parte delle persone viene con il coupon, cerca di far rientrare tutto in quel valore, non da mance, non c'è guadagno"

Il problema, non solo del nostro amico di Chicago, sembra essere esattamente il seguente:
la differenza di aspettative tra il venditore, che offre il coupon come una "pubblicità" per far tornare il cliente, e il cliente stesso, che usa il coupon per spendere poco e non ha alcuna intenzione di tornare in quel posto. Inoltre, si pensi che il coupon in media offre un servizio "povero", nel senso che, per esempio nel caso sia un ristorante ad offrirlo, non darà il "meglio" in quell'occasione, ma tenderà a risparmiare per ridurre il "danno" che puo creare quel coupon. E questa è un altra componente che non tende certo a far "ritornare".


Altra città americana, Portland, altra esperienza da far rizzare i capelli (dell'imprenditore) (2)
Traduco liberamente :

"Quando conobbi Groupon l'idea mi sembrò eccezionale, uno strumento di marketing utilissimo che avrebbe aumentato la visibilità del mio locale (...) poi parlai con Groupon dei costi (...) dovevamo offrire per 6 Dollari il valore di 13 Dollari, per un risparmio, per il consumatore del 50%. Il rappresentante di G. mi convinse perchè mi disse che le persone rispondevano in massa solo se lo sconto era maggiore del 50%. E vabbè. Poi aggiunse che Groupon incassava il 100% del ricavo se il cliente spendeva meno di 10 Dollari in totale. WHAAAT? (scusate la non-traduziine, ma l'esclamazione in inglese rende di più). proprio così, il rappresentante gli comunicò che G. si prendeva tutto l'incasso se il cliente spendeva fino a 10 dollari, però poi lo rassicurò dicendogli che la maggiorparte dei clienti spendeva moooolto di piu del coupon, sicuramente più di 10 dollari. Accettai, e dopo 3 mesi perdevamo 8.000 Dollari...."
a questo punto il racconto dell'imprenditore diventa abbastanza triste, e non voglio far sembrare il mio post ideologicamente "contro" Groupon, e nemmeno "melodrammatico". Sono sicuro che l'esperienza di cui sopra rappresenta solo se stessa e non un'intera classe di imprese. per chi volesse continuare a leggere, in inglese, il link lo trovate in basso (2)

Il problema comune è la svalutazione del proprio prodotto agli occhi del cliente, che se paga 15 euro per un pranzo completo, se poi torna (se lo fa e non è detto) non sarà psicologicamente disposto a pagare il triplo per la stessa cosa.

E' la stessa conclusione a cui arriva il New York Times, che fa notare che quando finisce l'effetto "Groupon" tutti si aspetteranno ancora quel prezzo basso" (3)

Alla fine, Groupon è uno strumento di marketing, e come tale deve essere utilizzato sapientemente analizzando molto bene le conseguenze sulla marginalità e, soprattutto, sulla liquidità.

Altrimenti, le conseguenze possono essere pericolose.


(1) Chicago Tribune, 16 Agosto 2010
(2) Blog di Posies Bakery e Cafe, Portland - www.posiescafe.com
(3) New York Times, 12 Aprile 2011

sabato 30 aprile 2011

Mentre a Napoli è in piena crisi rifiuti, ecco cosa fanno le metropoli che "davvero" sono nel 2011
















A Napoli c'è l'emergenza rifiuti. Ormai da trent'anni.
Diceva Einestein che un problema non puà essere risolto allo stesso livello in cui è stato creato.
Bisogna pensare diversamente, bisogna cambiare "paradigma".
o, più semplicmente, bisogna comprare un biglietto per Montreal, Canada, e copiare quello che fanno lì.

e cosa faranno mai?

molto semplice, elimineranno, nel 2012, il trasporto della spazzatura così come lo conosciamo tutti.
niente piu camion della spazzatura, niente piu bidoni per la strada.
ci siete arrivati da soli?
la spazzatura se la tengono in casa?
No, la spazzatura si getta, differenziandola, in oblò disposti un po ovunque nella città e anche , sperimentalmete per ora, in alcuni appartamenti, collegatoi ad un sistema di tubazioni sotterraneo che attraverso condotte sotto vuoto trasporta il rifiuto a 70 Km/h fino a destinazione.




Il sistema è costato 8 Milioni di Dollari.
Non sono nulla, visto che il Comune di Napoli spende in raccolta e smaltimento più di 200 milioni l'anno*, e il sistema abbatterebbe, nemmeno tanto a lungo termine, la spesa legata al trasporto, ai camion, agli autisti, e quindi in ultima analisi risparmierebbe.
Ma ci vuole coraggio, gli autocompattatori ( i camion della munnezza) fanno guadagnare al proprietario 500 mila euro l'anno (si avete capito bene, cinquecentomila) con una redditività migliore di quella della Apple**

Tornando alla rete di Montreal, è stata progettata e sarà gestita dalla società Svedese ENVAC (www.envacgroup.com) e il suo funzionamento è ben visibile sul sito ufficiale. Per riassumerlo in tre righe, il sistema consiste in
1) gettare il rifiuto in un contenitore (un oblò posizionato per strada o in condominio)
2) il rifiuto scende a 3 metri di profondità e arriva nel binario principale, un tubo che percorre tutta la città.
3) dei ventilatori industriali aspirano l'aria e fanno percorrere al sacchetto la sua strada verso la zona di raccolta.
4) nel punto di raccolta agisce un "cervello" computerizzato che a seconda del rifiuto, lo manda al centro piu appropriato (discarica, impianto di riciclo, impianto di compostaggio)

Montreal è soltanto una delle metropoli che ha adottato il sistema, ed è la prima che lo utilizzerà su così ampia scala. Ma anche Londra , Stoccolma, Barcelona lo utilizzano in aree più limitate, per ora.



*Bilancio Comune di Napoli 2009
**Corriere della Sera Economia 29 Gennaio 2011 (link)
www.envacgroup.com

giovedì 28 aprile 2011

La Banda Larga in Italia

In Italia l'ADSL viaggia , per la stragrande maggioranza, sui cavi di rame ("doppino") della vecchia S.I.P., che comporta gravi limitazioni in velocità e qualità.

L'ideale sarebbe l'ADSL su fibra ottica, ma nessuno ha la capacità finanziaria di investire "da solo" su tutta la penisola, bisogna per forza farlo insieme. E un passo "insieme" è stato fatto, il 10 Novembre 2010, tra il Governo, Telecom Italia e altri Operatori (Vodafone, Wind, H3G, Tiscali, BT Italia).

è stato infatti firmato un MOU - Memorandum of Understanding - ecco il link - con il quale le società di cui sopra , insieme al Governo, si impegnano a stilare un piano per la creazione di una rete in fibra ottica lungo tutta la Penisola, con l'obiettivo di coprire il 50% della popolazione. Il tutto sarà gestita da una Società, che è stata subito dopo costituita, nominata FOS (Fibra Ottica SpA), e costerà almeno 8 Miliardi - ecco il link dele slide ufficiali del progetto con dettaglio dei costi.

Il ministro Romani (Sviluppo Economico) ha trovato anche un finanziatore, la Cassa Depositi e Prestiti.

Poi TELECOM ci ripensa, e dice "perchè devo mischiarmi con gli altri operatori? ", Galateri il presidente di Telecom Italia dice proprio così "non ci saranno gestioni condominiali"** perchè capisce che il progetto potrebbe far cadere la sua posizione dominante. Anche perchè Telecom la rete in fibra se la sta facendo da sola. Una rete a 100Mb, sviluppata sperimentalmente in 7 città: Roma, Milano, Catania, Venezia, Torino, Bari, Genova e Bologna.
L'AGCOM ha fissato già un prezzo all'ingrosso che dovrà essere offerto da Telecom algi altri operatori (prezzo finale meno il 12%), che probabilmente si aggirera intorno ai 50 Euro+iva).




bibliografia
http://leganerd.com/tag/fibra-per-litalia/
**Il Sole 24 Ore (link)
***La Repubblica (link)


domenica 3 aprile 2011

La vera storia dei rifiuti di Napoli

C'è chi pensa al problema "Munnezza" di Napoli come qualcosa che riguarda esclusivamente quest'ultimo decennio.
Si sbaglia di grosso.
E' negli anni '80 che il Comune entra in crisi, non riesce a sostenere il servizio di raccolta e smaltimento - soprattutto perchè il 70% dei dipendenti "non lavorava", cioè un medico gli prescriveva di stare dietro una scrivania.
Quindi decide di affidare tali competenze ai privati, con un piano di "Privatizzazione per 5 anni" , per poi riprendere il sistema nelle proprie mani (non andrà esattamente così...).
Nel 1989 si scelgono le 5 (cinque) ditte, tra cui SIGEA, che governeranno la gestione dei rifiuti.
Attenzione ! Tali competenze sono un bel boccone, valgono circa 350 miliardi per i cinque anni.
Chiaramente c'è un bel giro di mazzette per aggiudicarsi l'appalto.
La Repubblica del 16 Marzo 1993 spiega molto bene la dinamica :
" (...) Nelle casse di democristiani e socialisti napoletani sono affluiti un miliardo e trecento milioni circa. Eccola qui la prima vera autentica Tangentopoli targata Napoli (...) ci sono tre grossi nomi sul registro degli indagati, l' ex vicesegretario nazionale socialista Giulio Di Donato; il democristiano Alfredo Vito; il componente della commissione Giustizia della Camera Raffale Mastrantuono, socialista. Due pentiti, due imprenditori stanchi di subire le imposizioni di una politica avida ed ingorda, due uomini terrorizzati dall' idea di restarsene chiusi per un bel po' nel carcere di Poggioreale, hanno svelato ogni segreto sulle tangenti per l' immondizia. Il primo a parlare è stato Gabriele Serriello manager della Sigea: "Sono stato costretto ad assumere decine e decine di persone da Dc e Psi, erano tutti raccomandati di ferro, personaggi che non avevano alcuna voglia di lavorare, incapaci nella maggioranza dei casi. Alla fine non ce l' ho fatta più: le spese per il personale, per questo tipo di personale, erano troppo alte ed il bilancio piangeva. Dovevo uscire da questa situazione. Allora hanno preteso i soldi ed io pagato, eccome se ho pagato...". I nomi, fuori i nomi, hanno chiesto i due pm ed il gip Gennaro Costagliola. Serriello ha detto: "Ho pagato tangenti per un miliardo e mezzo. Ho portato il denaro in una valigia in tre occasioni. Quelli, i politici, arraffavano le mazzette, tutto denaro in contante". Due onorevoli erano i collettori dei soldi secondo il racconto dei pentiti e i primi riscontri della magistratura: Alfredo Vito per la Democrazia cristiana, Raffaele Mastrantuono per il Garofano. La conferma arriva il giorno dopo: domenica, in carcere, parla Aurelio Merlo, amministratore delegato della Slia, capofila del consorzio Sigea. "Le pressioni di Dc e Psi si fecero più forti due mesi dopo l' aggiudicazione della gara e l' inizio delle attività. Ci chiedevano di assumere tanta gente, circa un centinaio di raccomandati senza alcuna esperienza o capacità professionale. . Serriello me lo disse chiaro e tondo: c' è da tirar fuori il denaro". Quanto chiedevano i politici? Vito avrebbe preteso un miliardo tondo; Mastrantuono cinquecento milioni."
"Nell' inchiesta finirono: gli ex ministri Francesco De Lorenzo e Vincenzo Scotti, i socialisti Giulio Di Donato e Raffaele Mastrantuono, i dc Ugo Grippo e Michele Viscardi, il repubblicano Giuseppe Galasso, il pidiessino Berardo Impegno, il socialdemocratico Filippo Caria. Per non parlare degli amministratori locali, alcuni dei quali finirono anche in galera, come l' ex assessore al ramo Antonio Cigliano (Psi)."

Vi chiederete, che fine hanno fatto, 20 anni dopo, questi gentiluomini ?
Ve lo dico subito, il 90% è ancora in politica, con cariche anche importanti

ANCORA IN POLITICA
Giulio Di Donato - nominato da Mastella segretario regionale Udeur - passato anche per il PdL - per la precisione fu condannato a 3 anni per le questioni di cui sopra.
Raffaele Mastrantuono - anche lui fu condannato a 6 anni per le questioni di cui sopra, attualmente si è degnato di scomparire dalla scena politica, ma non del tutto . . . infatti il figlio Francesco è attivissimo nelle file del PD e l0anno scorso ha partecipato alle Primarie.
Alfredo Vito - viene condannato, poi fa un patteggiamento, alla fine verrà assolto ma verserà 5 miliardi di lire al Comune di Napoli come "donazione volontaria" (1). . . sì avete letto bene. E' entrato , dopo aver militato in Forza Italia, nel FLI dopo "aver parlato con Gianfranco Fini".
Antonio Cigliano
- anche in questo caso c'è in giro il figlio, Dario Cigliano, consigliere provinciale e comunale, PdL.
Vincenzo Scotti - assolto, ancora in politica come sottosegretario agli Esteri del Governo, impegnato anche nel business delle concessioni delle sale Bingo.
Ugo Grippo - segretario Democrazia Cristiana per la Campania

NON IN POLITICA
Francesco De Lorenzo - condannato, è tornato ad insegnare


Recapitolando: il Comune va in crisi, si affida ai privati, abbuoniamo il fatto che questi privati per entrare abbiano pagato delle mazzette, ma avranno poi fatto il loro lavoro? Tanto è questa la cosa importante, se si sono intascati una mazzetta ma hanno poi pulito Napoli, chissenefrega?

E invece NO, per niente. 5 anni dopo, articolo della Repubblica del 4 dicembre 1995 — pagina 14

"(...) le imprese che ottennero il servizio di rimozione dei rifiuti a Napoli hanno l' acqua alla gola. E neanche più i soldi per pagare regolarmente gli stipendi. Tant' è, per due giorni i dipendenti hanno scioperato. E interi quartieri della città sono invasi dalla spazzatura. I lavoratori hanno sospeso la raccolta dopo aver saputo che non sarebbero state pagate le tredicesime e che in busta paga, a dicembre, ci sarebbe stata solo una parte dello stipendio. Eppure il Comune sta regolarmente pagando il servizio alle ditte. L' appalto, scaduto alla fine d' agosto, è stato prorogato per un altro anno tra mille polemiche. L' amministrazione guidata da Bassolino non aveva fatto in tempo ad organizzare una nuova gara, né il Comune era in grado di offrire un servizio adeguato servendosi solo dei suoi dipendenti. Così l' estate scorsa la giunta ha deciso di concedere ai consorzi coinvolti in Tangentopoli un altro anno di lavoro retribuito: in pratica, più di 40 miliardi di lire. "

Chiaramente la cosa non funziona per niente, e il Comune riprende in mano la gestione costituendo, nel 2000, l' ASIA, con l'accento sulla "ì". Per la sola "raccolta".

Purtroppo c'è un decreto che fa precipitare la crisi: il DECRETO RONCHI, che impone la chiusura delle discariche e la gestione dei rifiuti attraverso il loro recupero come combustibile di termovalorizzatori.

Quindi tutti contenti di chiudere la discarica nella propria provincia, senza preoccuparsi di sostituire il vecchio sistema (discariche) con il nuovo previsto dal decreto (termovalorizzatori).

E i termovalorizzatori non si faranno infatti. Ancora oggi su 3 previsti nel 2000 ne è stato realizzato uno, e questo nemmeno funziona al 100%. Le discariche sono un enorme fonte di ricchezza, per un motivo molto semplice: sversamento di rifiuti "speciali", che se trattati in modo legale costerebbero parecchio, se gettati via dentro un buco, costano molto poco. Con un termovalorizzatore, questo gioco non lo puoi più fare.

Nel 2002 il commissario dell'emergenza rifiuti, Paolucci, esprime esattamente lo stesso concetto che Caldoro, oggi, ripete, cioè che ci vorranno "DUE ANNI" per realizzare "i" termovalorizzatori. E sottolineo "i", plurale. 2002, cioè 9 anni fa, dove sono "i" termovalorizzatori ? Caldoro adesso parla di "TRE ANNI" per la loro realizzazione. E io mi chiedo, a che punto ci si può considerare presi per . . . ehm . . presi in giro ? Chi è che NON LI VUOLE REALIZZARE ?




(1) WIKIPEDIA - Alfredo Vito

(continua...)

domenica 20 marzo 2011

La Guerra a Gheddafi è iniziata

La Guerra è iniziata ufficialmente alle 8 di sera Italiane.
Quando Americani e Inglesi hanno lanciato 110 missili TOMAHAWK dalle loro navi da guerra.

Attenzione: questi missili costano 1 MILIONE DI DOLLARI l'uno


guardate l'immagine in alto per rendervi conto delle dimensioni di ognuno di questi siluri di 6 metri, che hanno una possibilità di beccare un bersaglio a 2500 km di distanza.
Se non ti rendi conto cosa significano 2500km, te lo dico io. E' come se facessi partire il missile da Napoli per beccare un palazzo preciso al centro di Londra. E lo becco, con precisione chirurgica.

questo perchè funzionano con coordinate GPS e con una microcamera.

sono costruiti da una azienda americana, la Raytheon, del Massachussets (che fattura 25 miliardi di dollari) che li vende sia al governo sia all'Inghilterra,


Ma andiamo avanti con la guerra . . .

I target sono stati i centri di controllo e i radar della flotta aerea e di terra di Gheddafi, con l'obiettivo di rendere Muamar "cieco", senza strumenti di controllo nè di comando sui suoi stessi mezzi. E ne hanno distrutti ben venti di questi centri (che erano stati identificati da aerei americani e da satelliti la settimana prima)

In verità già i francesi, con i loro aerei, erano intervenuti a Benghazi, per far arretrare l'invasione dell'esercito di Gheddafi. Ma è un operazione "collaterale" a quella principale di cui sopra.

Oggi, domenica, stanno atterrando in Sicilia, base NATO di Sigonella, jet canadesi, danesi e spagnoli.

Quello che tutti si chiedono è quando succederà che i militari di Gheddafi capiscano che "è finita" e quindi a un certo punto non obbediscano più al capo, perchè perfettamente inutile.
Dato che Gheddafi, oltre che sulla forza militare "ufficiale" conta anche su molti mercenari, questi potrebbero abbandonare il campo, dato che sono pagati per combattere, non per morire.

Ora il problema piuttosto è un altro: la risoluzione ONU non prevede forze di terra, ma solo navali e aeree. Questo è un problema, dato che se le cose stanno così si fa affidamento solo sui ribelli Libici di terra, e non sono proprio un intelligence sulla quale basare una strategia.

Non dimentichiamo la vera ragione di tutto questo: la gente, nei paesi arabi, è stanca, stanca, stanca di non poter vivere come nei paesi liberi. Gheddafi non è d'accordo e li vuole opprimere. Che si fa? Che deve fare "il mondo" ? Guardare? O Intervenire ? Gli Stati Uniti sono intervenuti in Vietnam, e sono stati condannati per questo, quindi hanno lasciato perdere il Ruanda, e per questo il mondo è stato testimone di uno dei piu cruenti massacri della storia umana, con 1 MILIONE di persone massacrate a colpi di macete e armi chiodate. E quindi, pentiti, sono intervenuti in Iraq e adesso siamo tutti intervenuti in Libia. Che bisogna fare ?

L'Iraq , il suo petrolio e gli Stati Uniti


L'Iraq è una fonte di petrolio incredibilmente vasta.
La seconda al mondo dopo l'Arabia Saudita per quantità di riserve,
Ma con una piccola differenza: gli sceicchi arabi coi loro petrodollari hanno "raschiatio" tutto il loro paese o quasi. In Iraq invece non avendo la tecnologia (e il denaro) per la ricerca di altro petrolio, si stima che il 90% del paese è inesplorato, quindi potrebbe benissimo fornire molto altro petrolio e superare l'Arabia Saudita.




L'esplorazione del paese è quasi ridicola: ci sono "solo" 2.000 (duemila) pozzi.
E' un numero minuscolo; si pensi che solo il Texas ha 1 milione di pozzi.
E il "poco" petrolio che sono riusciti a produrre "soffre" di continuo di problemi dovuti ad infrastrutture obsolete e mal funzionanti.
Quindi hanno molto petrolio ma lo sfruttano poco e male.
Fanno quasi pena quando alcuni rappresentanti dell' Iraq hanno praticamente detto alle Nazioni Unite "Non ci avete aiutato,non ci avete dato i mezzi, e noi non riusciamo da soli ad estrarre tutto questo petrolio"
Allora il governo ha offerto a società private tutt'intorno al mondo di gestire i propri giacimenti di petrolio. Ma ci sono mille problemi: una burocrazia lentissima, sicurezza inesistente, che fa sparire molti macchinari costosissimi che le società mandano via mare per poter poi estrarre il petrolio. E poi ci sono le tangenti che i locali chiedono per aver sfruttato il loro territorio. Per non parlare delle tante guerre di Saddam che hanno lasciato su gran parte del territorio mine di guerra qui e lì.
Il governo ha messu su un asta per far sviluppare e gestire vari giacimenti di petrolio.
A vincere sono state varie società , specialmente cinesi, alcune europee, nessuna americana.
La Royal Shell, la Petronas, la CNPC (Cina), la Lukoil (Russia), la Statoil (Norvegia), BP, ENI, Exxon Mobil.
Queste società hanno vinto l'asta offrendo di guadagnare una commissione sull'estrazione che sembra minuscola per il valore. Stiamo parlando di 1 o 2 dollari a barile. E sappiamo che il barile vale 100 volte tanto.
D'altra parte una legge governativa vieta il possesso anche di una piccola percentuale di gìacimenti iracheni da parte di stranieri, Il pertrolio e i suoi giacimenti sono e resteranno dell'Iraq.
Quindi tuti i contratti che il governo iracheno stipula con le grandi società petrolifere sono di "esporazione e produzione" soltanto, non c'è alcun possesso del bene.
Il problema è che le continue guerre hanno lasciato il paese in condizioni così drammatiche che rimane poco denaro per investimenti in infrastrutture petrolifere, Il denaro serve per cibo, abitazioni, e infrastrutture civili, e denaro per il sistema militare. E inoltre ci sono i debiti verso altri paesi dovuti alle avventure internazionali di Saddam. Circa 100 miliardi di debiti per danni, in particolare verso l'Iran e Kuwait.
Il che rende tutte le speculazioni sulle motivazioni americane di invadere il paese "solo per prendersi il petrolio" pura fuffa, Perchè prima cosa i contratti sono stati stipulati con diverse società petrolifere in tutto il mondo, molte delle quali sono Cinesi, non certo Americane. Secondo perchè se anche si volesse sfruttare i giacimenti presenti in Iraq, prima bisognerebbe spendere tanti di quei miliardi che non sarebbe certo un buon investimento.




FONTI
1) IRAQ OIL REPORT
2) The Economist
3) New York Times